Il Cross Linking è una tecnica chirurgica che rinforza la struttura corneale mediante la combinazione della Riboflavina (Vitamina B2) e di radiazioni ultraviolette.
L’impregnazione di questa soluzione nel tessuto corneale e la successiva esposizione di raggi UVA (370 nm), emessi da un particolare apparecchio, attivano i radicali liberi di ossigeno che inducono una desaminazione ossididativa del collagene ed una conseguente formazione di nuovi ponti molecolari intraelociodali ed interfibrillari.
Il risultato ottenuto con il trattamento di Cross Linking è quello di bloccare il cedimento e assottigliamento strutturale della cupola corneale e non tanto di eliminare gli occhiali o lenti a contatto.
Molti, ma non tutti, i pazienti sottoposti a questo trattamento beneficiano della riduzione dell’astigmatismo corneale. Anche la tolleranza all’uso della lente a contatto migliora.
Esiste anche la possibilita’di effettuare un trattamento che prevede la conservazione dell’epitelio (epi-on) che in genere viene effettuato in cornee ultrasottili con uno spessore inferiore ai 400 micron.
Chi può essere trattato con il Cross Linking:
- Cheratoconi al I,II e in casi selezionati III stadio con trasparenza corneale conservata, degenerazione marginale pellucida, ectasie post trattamenti di chirurgia refrattiva.
- Lo spessore corneale nel punto più sottile non deve essere inferiore a 400 micron per il trattamento epi-off.
- Malattia in stato di progressione
- Visite pre operatoria:
- In caso di utilizzo di lenti a contatto si consiglia di sospendere per 10 giorni prima della visita.
Il paziente dopo essere stato sottoposto a tutti gli esami di screening che accertano lo stato di fattibilità del trattamento ( mappa corneale, Orbscan, Pentacam, pachimetria a contatto, conta endoteliale , pachimetria ottica) viene preparato con colliri e aminoacidi da prendere per bocca per tre giorni prima del trattamento.
Cosa succede durante il trattamento di Cross Linking:
Il paziente viene sdraiato solitamente sul lettino utilizzato per gli interventi di chirurgia refrattiva con laser
Vengono instillate alcune gocce di collirio anestetico e posizionato il blefarostato, una specie di molletta per evitare che l’occhio si chiuda
Con una spatola viene tolto l’epitelio corneale, la pellicola che riveste la parte esterna dell’occhio, per un diametro di circa 9 mm.
Si applica il gel di riboflavina sulla cornea e lo si lascia per 15 minuti
Viene poi attivato l’apparecchio che emette i raggi UVA per 6 fasi da 5 minuti l’una, per un totale di 30 minuti
Tempo finale del trattamento: 45 minuti
Non si ha alcun dolore durante il trattamento
Alla fine l’occhio viene medicato con colliri e viene applicata una lente a contatto terapeutica che verrà rimossa dopo circa 4 giorni.
Cosa succede dopo il trattamento di Cross Linking:
Sensazione di corpo estraneo e a volte dolore per le prime 48 ore
Instillare i colliri prescritti
Rimozione della lente a contatto dopo 4-6 giorni
Utilizzo di colliri per circa un mese
La visione sarà lievemente offuscata per i primi giorni e si stabilizzerà dopo circa un mese
Si potrà riutilizzare l’occhiale o la precedente lente a contatto
Eventuali variazioni delle diottrie saranno valutati almeno dopo tre mesi dall’intervento.
Epithelial disruption crosslinking
Le tecniche convenzionali di crosslinking con rimozione dell’epitelio (epi-off) possono aumentare il rischio infettivo ed hanno un tempo di recupero prolungato rispetto alle tecnica transepiteliale. Qesta per’ ha un’efficacia ridotta e di solito viene effettuata solo nelle cornee ultrasottili.
Il Dr. Rechichi ha sperimentato e pubblicato (vedi sezione del sito) una tecnica ibrida che ha chiamato Epithelial Disruption Crosslinking (video http://http://www.youtube.com/watch?v=1Yc6b6dFZaM )che consente una migliore penetrazione della riboflavina attraverso la cornea mediante una micropunzonatura dell’epitelio. Lo studio pubblicato dimostra che questa tecnica ha ei risutati clinici comprabili all’epioff ma con tempi di recupero piu’ rapidi e soprattutto con minoi rischi infettivi. La micropunzonatura infatti preserva piu’ del 90% dell’epitelio ed i microfori sono rapidamente riepitelizzati entro le 24 ore.